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Rischio elettrico: guida alla valutazione

IN QUESTO ARTICOLO:

Che cos’è il rischio elettrico? Quali sono le conseguenze del rischio elettrico sull’organismo umano?

Il rischio elettrico è la possibilità di subire danni a seguito del contatto diretto o indiretto con parti sotto tensione elettrica. Esso può avere gravi conseguenze sull’organismo umano. Le principali sono:

  1. Elettrocuzione: Esposizione a correnti elettriche che possono causare la morte a causa dell’arresto cardiaco o di danni ai tessuti vitali.
  2. Fibrillazione ventricolare: Anche una bassa corrente passante per il cuore può causare un ritmo cardiaco anormale, potenzialmente letale.
  3. Ustioni: Possono derivare dalla resistenza del corpo al flusso di corrente elettrica o dal contatto diretto con parti elettriche in corto circuito. Le ustioni elettriche possono essere superficiali o profonde, danneggiando tessuti sottostanti, ossa e organi interni.
  4. Ferite traumatiche: Causate dalla violenta contrazione muscolare a seguito di una scossa elettrica, che può portare a cadute o impatti contro oggetti.
  5. Effetti neurologici: Esposizioni prolungate o intense possono causare danni al sistema nervoso, con sintomi come formicolio, debolezza o difficoltà di movimento.

È essenziale adottare misure preventive per ridurre il rischio di esposizione alla corrente elettrica e proteggere la salute e la sicurezza delle persone.

Quali figure sono coinvolte nella valutazione del rischio elettrico?

La valutazione del rischio elettrico è una componente essenziale della sicurezza sul lavoro per prevenire infortuni e danni alle persone e alle cose. Questa valutazione dovrebbe essere effettuata in conformità con le leggi e le normative locali. In molti paesi, tra cui l’Italia, la valutazione del rischio elettrico è regolamentata da specifiche normative.

Chi deve fare la valutazione del rischio elettrico:

  1. Datore di Lavoro: In Italia, il Datore di Lavoro ha la responsabilità primaria di assicurare la sicurezza e la salute dei lavoratori in ogni aspetto connesso al lavoro. Quindi, è il Datore di Lavoro che deve provvedere alla valutazione dei rischi, anche elettrici, e adottare le necessarie misure di prevenzione e protezione.
  2. RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione): Il Datore di Lavoro può decidere di avvalersi della collaborazione di un RSPP per effettuare la valutazione dei rischi. Questo professionista ha la competenza per identificare, valutare e proporre misure adeguate per gestire i rischi.
  3. Consulenti esterni o società specializzate: In alcuni casi, specialmente se l’attività presenta rischi particolari o se l’azienda non ha le competenze interne, può essere opportuno ricorrere a consulenti esterni o a società specializzate nella valutazione del rischio elettrico.
  4. Tecnico competente in acustica ed illuminotecnica: fornisce consulenza tecnica per la valutazione dei rischi elettrici.
  5. Medico competente: valuta gli effetti del rischio elettrico sull’organismo umano.
  6. Responsabile manutentore dell’impianto elettrico: si occupa della manutenzione e sicurezza dell’impianto elettrico.
  7. Lavoratori: devono essere adeguatamente formati per riconoscere e prevenire i rischi elettrici.

È importante sottolineare che, indipendentemente da chi effettua la valutazione, è essenziale che la persona o l’entità incaricata abbia una formazione adeguata e sia aggiornata sulle normative e sui metodi di valutazione e prevenzione dei rischi elettrici.

Una volta completata la valutazione, è essenziale implementare le misure di prevenzione e protezione suggerite, fornire una formazione adeguata ai lavoratori e periodicamente rivedere e aggiornare la valutazione per tener conto di eventuali cambiamenti nelle attività, nelle attrezzature o nelle normative.

Come si effettua la valutazione del rischio elettrico? Quali possono essere i rischi elettrici?

La valutazione del rischio elettrico nei luoghi di lavoro è essenziale per la sicurezza dei lavoratori. Ecco i passi principali:

  1. Identifica le fonti elettriche, compresi apparecchi e impianti.
  2. Riconosci i pericoli elettrici come scosse, surriscaldamento o incendi.
  3. Valuta la probabilità e la gravità dei pericoli.
  4. Calcola il rischio complessivo.
  5. Definisci misure preventive come manutenzione e formazione.
  6. Implementa le misure preventive.
  7. Monitora e rivedi regolarmente la valutazione.
  8. Documenta tutte le fasi della valutazione.

Quali verifiche devono essere effettuate sugli impianti elettrici negli ambienti di lavoro?

Gli impianti elettrici, in funzione della tipologia di ambiente di lavoro, richiedono controlli regolari, tipicamente almeno ogni due o cinque anni, per assicurare il loro corretto stato di manutenzione. L’attenzione si focalizza soprattutto sui componenti chiave per garantire una sicurezza completa, sia attiva che passiva.

Tra le azioni di controllo previste troviamo:

  • Osservazione diretta: valutazione visiva dell’intera struttura elettrica per confermare la sua corretta realizzazione.
  • Test e misure: determinazione della resistenza di isolamento dei percorsi, valutazione della resistenza di terra in configurazioni TT e controlli sugli interruttori differenziali. Essenziale è l’intervento di esperti nel settore e l’adeguamento alle leggi attuali sulla sicurezza elettrica.

Quali sono i corsi di formazione per i lavoratori  contro il rischio elettrico?

I corsi di formazione per lavoratori relativi al rischio elettrico sono progettati per educare e sensibilizzare i professionisti riguardo ai pericoli legati all’elettricità e come gestirli in modo sicuro. In paesi come l’Italia, tali corsi sono spesso obbligatori per determinate categorie di lavoratori. Alcuni dei principali corsi includono:

  1. Formazione di base sul rischio elettrico: Introduce i concetti fondamentali e i pericoli associati all’elettricità.
  2. Formazione specifica per elettricisti: Si concentra su rischi specifici legati all’installazione, manutenzione e riparazione di impianti elettrici.
  3. Formazione su attrezzature e protezioni: Insegna l’uso corretto di dispositivi di protezione individuale e strumenti di lavoro.
  4. Primo soccorso in caso di incidenti elettrici: Istruisce su come intervenire in caso di incidenti legati all’elettricità.
  5. Corsi di aggiornamento: Riguarda le nuove normative, tecniche e best practices.

La partecipazione a questi corsi garantisce che i lavoratori siano adeguatamente preparati e consapevoli dei rischi associati alle loro attività.

Ogni quanto va aggiornata la valutazione del rischio elettrico? Periodicità di aggiornamento del DVR specifico.

La frequenza con cui va aggiornata la valutazione del rischio elettrico può variare a seconda della normativa del paese in questione. In Italia, ad esempio, secondo il Decreto Legislativo n. 81/2008 e successive modifiche, la valutazione dei rischi deve essere aggiornata:

  1. Quando ci sono significative modifiche del processo produttivo o dei metodi di lavoro che possono influenzare la sicurezza.
  2. In seguito a incidenti, anche se non hanno causato infortuni, ma che indicano potenziali situazioni di pericolo non precedentemente valutate.
  3. Se i risultati della sorveglianza sanitaria indicano la necessità di un riesame della valutazione dei rischi.
  4. Periodicamente, anche in assenza di particolari eventi, per garantire che la valutazione rimanga attuale e rifletta le condizioni di lavoro.

Non c’è una cadenza fissa imposta dalla legge per l’aggiornamento della valutazione del rischio elettrico, ma è una pratica consigliata esaminare la valutazione almeno ogni 2-5 anni, o anche prima se si verificano le circostanze sopra elencate.

Conclusioni

Il rischio elettrico rappresenta uno degli aspetti più delicati e potenzialmente pericolosi nell’ambito lavorativo e non solo. La consapevolezza dei pericoli associati e la formazione adeguata sono fondamentali per garantire la sicurezza di chi opera in prossimità di impianti e dispositivi elettrici. Aggiornare periodicamente la valutazione del rischio, attenersi alle normative vigenti e investire in formazione continua sono passi essenziali per minimizzare incidenti e infortuni. La sicurezza elettrica non è un obiettivo da raggiungere, ma un impegno costante, che richiede attenzione, professionalità e responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti.

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